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venerdì 26 aprile 2013

Io e l'era digitale

E ricomincia qui la mia avventura tecnologica con la traduzione.

Io che adoro quel profumo di libro nuovo. 
Io che adoro la carta in tutte le sue sfacettature, per scrivere, per disegnare, per creare.

Io che con altri colleghi sto lavorando al mio primo ebook!
Se me l'avessero detto qualche anno fa sarebbe partita una bella risata e tutti avrebbero dimenticato l'accaduto.

E invece la passione per la traduzione e l'entusiasmo per le novità mi riportano ancora una volta alla rete.
Ci siamo, inutile sfuggirle, meglio farsela amica e stare a vedere cosa ci riserva il destino.

Così, dicevo, ricomincia la mia avventura traduttiva. Mai finita in realtà, preferisco pensarla in fase di ricostruzione, di lavori in corso, dopo anni dedicati a tradurre testi tecnici.
Perché so cosa voglio tradurre. E adesso so anche che lo farò, indipendentemente da quanto ci metterò a riuscirci.
Voglio tradurre libri.

(Dal fondo parte un'altra risata, anzi tantissime, ma non sembrano toccare l'attrice che recita il suo monologo.)

É sempre stato il mio sogno nel cassetto.
All'inizio l'avevo sotto chiave, e questa, in tasca. Ma la vita mi ha costretta a cambiare abbigliamento, così la chiave s'é perduta. Ogni tanto la ritrovavo, durante i cambi di stagione, ma nelle mie tasche dovevo metterci sempre troppe cose e non c'era spazio anche per la chiave. E dunque la poggiavo lì tra le scartoffie del lavoro, o sul mobile accanto ai ricordi preziosi, oppure in qualche altro cassetto dove prima o poi sarebbe stata ricoperta e dimenticata.

Fino all'inizio di questo 2013.
La vita gioca brutti scherzi, ma le macerie di un terremoto nascondono sempre un fiore. Basta avere la caparbietà di cercarlo. Ed é stato così che ne ho trovati più d'uno.

Tra questi la scrittura e la narrativa.


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